domenica 25 marzo 2018

Governare paga?


Se l’esperienza di governo sembra aver penalizzato fortemente il pd a trazione renziana, non è del tutto chiaro se il M5S abbia risentito o meno di un “effetto governo” dove amministra. 

Il dato nazionale naturalmente suggerisce che se questo effetto c’è stato esso è rimasto localizzato laddove l’esperienza amministrativa non è stata convincente. E’ tuttavia importante in prospettiva capire se, come per gli altri partiti o movimenti, anche il consenso del M5S potrà rapidamente ridursi una volta al governo del Paese. Al momento la strategia di Renzi e (forse) del PD sembra basarsi proprio sull’assunto che la velocità di erosione del consenso dovuta all’effetto governo sia per i pentastellati paragonabile a quella registrata per il PD dalle europee alle ultime politiche.
L’importanza della questione non è sfuggita ai commentatori che hanno analizzato l’aneddotica relativa alle città dove il M5S amministra, con risultati non conclusivi. Attraverso l’analisi dei dati per tutti i comuni italiani possiamo invece qui proporre un’analisi più sistematica del fenomeno che può essere sintetizzata nel grafico seguente.
 




Qui si vede chiaramente che, tranne che nel centro e in  particolare al sud e nelle isole la crescita del M5S è in media significativamente inferiore nei comuni dove amministra rispetto a quelli dove è all’opposizione. 

Questo risultato può significare che: o in media le amministrazioni a 5 stelle non registrano grandi successi o che la “durezza dell’amministrare” determini di per sé un effetto negativo nella dinamica dei consensi. In ogni caso gli elettori (anche quelli 5 stelle) non sembrano disposti a concedere deleghe in bianco per molto tempo…  

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