domenica 15 gennaio 2017

Brand loyalty, ovvero la fedeltà dell'elettore

Abbiamo visto con il post precedente che, come da attendersi, la correlazione tra le percentuali del Si al Referendum Costituzionale 2016 e del PD di Renzi (elezioni europee 2014) è stata molto elevata. Ma non sempre il Si è stato in grado di replicare il risultato del PD, mentre in altri casi i convinti del Si sono andati ben oltre i voti del PD.

Vi presentiamo un rapido quadro di insieme del profilo strutturale (dimensione e collocazione territoriale) della differenza tra le percentuali del Si al Referendum 2016 e del PD alle europee 2014.

A parte il Trentino (e segnatamente la provincia di Bolzano) unica regione autonoma in cui è stato ben compreso il vantaggio che la riforma costituzionale avrebbe garantito alle regioni a statuto speciale, sono molte le regioni in cui la percentuale del Si ha superato quella del PD, e queste sono spesso collocate a Nord, con l'eccezione di Molise e Abruzzo.

Gli elettori PD sono invece risultati meno fedeli soprattutto al Sud con il caso eclatante della Sardegna dove il Si ha conseguito oltre nove punti in meno della percentuale del PD. Male anche in Basilicata, Sicilia e (forse) sorprendentemente in Emilia, Toscana e Lazio.

Netta invece la tendenza alla conquista di voti oltre il perimetro del PD nei piccoli comuni (+7% nei comuni fino a mille abitanti), mentre nei grandi centri il Si è rimasto entro i confini numerici delle percentuali del PD.

Nei prossimi post approfondiremo l'analisi della "brand loyalty" PD-Si, analizzando l'influenza degli orientamenti politici verso gli altri partiti e delle caratteristiche socioeconomiche dei territori.